Massimo Bossetti choc: ‘ E’ innocente, il test DNA è sbagliato, Il vero assassino è…

Yara
Omicidio Yara Gambirasio, Massimo Bossetti sa la verità

Domani la Cassazione emetterà la sentenza sulla richiesta della difesa di Massimo Bossetti di ripetere l’esame del Dna ed ovviamente riaprire il processo

Massimo Bossetti, condannato per il caso Yara Gambirasio, è già in carcere da 1600 giorni e se la Corte di Cassazione confermerà i verdetti di primo e secondo grado non ne uscirà più in quanto colpevole dell’assassino della tredicenne.

Massimo Bossetti e la condanna

Il caso scoppiò il 26 novembre del 2010. Yara era allora una studentessa 13enne appassionata della ginnastica. E’ proprio fuori dalla sua adorata palestra che ha incontrato il suo assassino. La ragazza scomparve nel nulla a soli 700 metri da casa. Il corpo fu ritrovato tre mesi dopo, il 26 febbraio 2011, per puro caso in un campo a Chignolo d’Isola.

Prima che Massimo Bossetti venisse arrestato passarono altri 3 anni di indagini. Venne fermato in un cantiere di Seriate, incastrato da una piccola traccia di Dna del presunto assassino era rimasta sui pantaloni di Yara, da quella gli investigatori sono risaliti a un profilo genetico chiamato Ignoto 1.

Bossetti incastrato?

E’ attraverso un test del Dna a cui si sono sottoposti tutti gli abitanti della valle che si è arrivato al suo sangue. In particolare, dai registri risultava un profilo simile a quello di Giuseppe Guerinoni, morto nel 1999. L’arrestato è il figlio illegittimo: Massimo Bossetti.

La difesa mette in dubbio però proprio l’analisi del DNA. Lo fa anche nelle 600 pagine del ricorso presentato in Cassazione contro la condanna all’ergastolo arrivata in appello. Ci sono, nelle carte, almeno 23 motivi per cui l’imputato risulterebbe innocente. Secondo l’avvocato Claudio Salvagni:

«finora questo è stato un processo ALL’INDAGINE genetica più importante della storia d’Italia, che la pubblica accusa vuole difendere a ogni costo. Non è stato un processo a Massimo Bossetti».

La richiesta: una nuova perizia del DNA

Se la Corte di Cassazione accoglierà la richiesta della difesa, le indagini saranno riaperte e Massimo Bossetti potrà avere un nuovo processo d’appello. Nel caso contrario, le sentenze diventeranno definitive.

Insomma un duro banco di prova che si propone di fare luce una volta per tutto su un caso di omicidio che ha scosso e continua a scuotere l’italia intera. La cosa più sconcertante è che per la difesa il vero assassino della povera Yara è ancora in libertà.