Il picco influenzale quest’anno non è ancora arrivato, lo si attende per fine mese. Tuttavia nelle ultime settimane si è assistito a un aumento dei contagi.
Sulla base del bollettino InfluNet sulla sorveglianza epidemiologica, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), emerge che nella seconda settimana di gennaio oltre 431mila persone sono state infettate dal virus influenzale, circa 100mila in più rispetto a quella precedente. Complessivamente al momento, dall’inizio della sorveglianza epidimiologica ad oggi, sono stati segnalati 2.246.000 casi.
Influenza: i più colpiti
In particolare i più colpiti risultano i bambini al di sotto dei 5 anni, rispetto a cui l’incidenza è pari a 15 casi per 1000 assistiti rispetto ai 7,1 casi per 1000 asissititi relativi alla popolazione generale. Un progressivio aumento dei casi si sta verificando negli anziani over 65. In particolare è proprio tra loro che si sono verificati i 63 casi gravi segnalati, tra cui 15 deceduti.
Riguardo invece ai ceppi virali dell’influenza in circolazione predomina il tipo A, in particolare l’Ah1n1, mentre i ceppi B non risultano particolarmente diffusi.
Così spiega all’Ansa, Antonino Bella, responsabile sorveglianza Influnet, riguardo all’aumento dei casi di influenza, cui si è assistito nelle ultime settimane:
“È un aumento atteso. I contagi come di consueto dopo le feste iniziano a salire in modo deciso ma ancora non siamo al periodo del picco, che ci attendiamo tra un paio di settimana”
Per quanto riguarda invece l’andamento di questa stagione influenzale, l’esperto spiega che:
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“Si tratta di un’epidemia più contenuta degli anni scorsi, di bassa intensità e questo potrebbe anche esser dovuto a una maggiore adesione alle vaccinazioni. Ma è presto per tirare le somme, i virus influenzali sono mutevoli e poco prevedibili”
Influenza 2019: le regioni più colpite
Quest’anno le Regioni maggiormente colpite dall’influenza sono quelle del Centro e Sud Italia (Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Calabria e Sicilia).