Piccolo Alex, salvato dal trapianto: il bambino potrà lasciare l’ospedale

Bambino malattia rara

Il piccolo Alex sta bene. Il trapianto di cellule staminali emopoietiche prelevate dal padre può dirsi “riuscito”. Stando a quanto comunicato dall’Ospedale Bambin Gesù di Roma, le cellule del genitore che sono state manipolate e reinfuse nel bambino, a distanza di un mese dall’effettuazione del trapianto: “hanno perfettamente attecchito”.

Inoltre i medici e gli specialisti del “Bambin Gesù” fanno sapere che il bambino è in “buone condizioni di salute”. Stando a quanto si apprende, Alessandro Maria Montresor nelle prossime ore potrà lasciare l’ospedale. In particolare i medici sottolineano che:

“non si sono registrate complicanze, né sul piano infettivo, né sul piano del rigetto, il problema principale per situazioni di questo tipo”.

L’ospedale Bambin Gesù sottolinea che ora si apre una nuova fase:

“che come in tutti questi casi prevede visite di controllo in Day Hospital con frequenza inizialmente settimanale e poi, via, via, sempre più distanziata”.

La storia di Alessandro affetto da una rara malattia genetica

La storia del piccolo Alex, che vive a Londra con genitori italiani, è stata seguita col fiato sospeso da  moltissime persone. Il piccolo è affetto da linfoistiocitosi emofagocitica, rara malattia genetica che colpisce solo lo 0,002 per cento dei bambini. Soltanto un trapianto di midollo osseo può permettere a questi bambini di guarire dalla malattia. Per questo i genitori di Alex nell’ottobre scorso avevano lanciato un appello sui social per cercare un donatore con midollo compatibile.

Nonostante la gara di solidarietà, la ricerca non ha avuto esito positivo. Il bambino, in assenza di compatibilità con un donatore, è stato sottoposto quindi al trapianto di cellule staminali emopoietiche da genitore. Il trapianto è stato reso possibile grazie alla tecnica all’avanguardia utilizzata dall’ospedale romano.