Calvizie: un rimedio dalle patatine fritte

Patatine fritte: una componente chimica utilizzata per la preparazione potrebbe essere utilizzata per trattare la calvizie. In particolare questo ingrediente “miracoloso” si troverebbe nell’olio di cottura delle patate. E’ quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori della Yokohama National University. Ma andiamo a considerare nello specifico cosa hanno scoperto i ricercatori.

Patatine fritte e calvizie: cosa hanno scoperto i ricercatori

Lo studio dei ricercatori si è incentrato sul dimetilpolisilossano, che viene utilizzato per la cottura delle patatine in quanto assicura una maggiore stabilità termica e impedisce che si formi la schiuma. I ricercatori hanno reso calvi dei topi, poi hanno iniettato loro questa componente chimica.

I risultati si sono rivelati strabilianti: il dimetilpolisilossano ha favorito la formazione di oltre 5000 germi del follicolo pilifero. Il follicolo pilifero ha quindi proseguito il suo sviluppo fino a generare dei peli veri e propri.

In particolare così ha spiegato Junji Fukuda, autore della scoperta:

“Il metodo è molto semplice, è un metodo robusto e promettente. Speriamo che questa tecnica riuscirà a migliorare la terapia rigenerativa dei capelli umani utilizzata per trattare calvizie come l’alopecia androgenetica”.

Tuttavia è doveroso sottolineare che questi risultati sono stati ottenuti sui topi, per cui bisognerà attendere che questa componente venga sperimentata anche sull’uomo prima di  poter stabilire se sia efficace o meno. Allo stato attuale, la terapia standard per il trattamento dell’alopecia androgenetica, la comune calvizie maschile, prevede l’utilizzo del Minoxidil e della Finasteride.

Il primo scoperto nel 1980 inzialmente è stato utilizzato come farmaco antipertensivo. La Finasteride invece viene scoperta alla fine degli anni 80′. Anche in questo caso inzialmente il farmaco è stato utilizzato per curare un’altra affezione, l’ipertrofia prostatica benigna. Nei pazienti trattati con Finasteride per uso orale si è evidenziato anche un arresto nel processo di caduta dei capelli.