Stewart Adams, addio al chimico che scoprì l’ibuprofene

Stewart Adams, chimico britannico che contribuì alla scoperta dell’ibuprofene, è morto all’età di 95 anni. Il nome del farmacologo non può che legarsi all’ibuprofene, il principo attivo alla base degli antidolorofici più utilizzati al mondo. Adams, stando a quanto si apprende, si è spento a Nottingham (Regno Unito) nella giornata di mercoledì. A dare la notizia è stato il figlio Charles.

La scoperta dell’ibuprofene

Nasce nel 1923 a Byfield, nel Northamptonshire. Una volta conseguita la laurea in farmacia all’Università di Nottingham e un dottorato in farmacologia presso l’Università di Leeds, nel 1952 approda alla Boots, una azienda internazionale farmaceutica. La scoperta dell’ibuprofene ha cambiato in meglio la vita di milioni di persone afflitte da dolori di natura reumatica e di vario genere. Adams lavorava a un farmaco contro l’artrite reumatoide. Il medicinale vero e proprio fu messo a punto soltanto dieci anni dopo.

Particolare curioso

Riguardo alla scoperta di questo farmaco, il chimico ha raccontato che ha avuto la prima conferma che fosse efficace, sperimentandolo su se stesso per smaltire i postumi di una sbornia. il farmaco evidentemente ha funzionato, così il giorno dopo Adams potè presentarsi al convegno dove era atteso, in condizioni accettabili.

Ibuprofene: cos’è

L’ibuprofene appartiene alla classe dei farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans). Ha proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche, per cui si utilizza soprattutto per il trattamento sintomatico del mal di testa, nevralgie, crampi mestruali, dolori muscolo-scheletrici, traumatici, post partum e post operatori. Può prescriversi anche in caso di artrosi, artrite reumatoide, lombalgia, sciatalgia, spondiliti anchilosante, miosite. Trattandosi di un farmaco presenta degli effetti collaterali, soprattutto di natura gastrointestinale.