Marco Vannini: le dichiarazioni shock dei legali dei Ciontoli

Marco Vannini: le dichiarazioni shock dei legali dei Ciontoli
Marco Vannini: le dichiarazioni shock dei legali dei Ciontoli

Andrea Miroli e Pietro Messina sono i legali della famiglia Ciontoli, processata per l’omicidio di Marco Vannini (20 anni al momento della morte). Gli avvocati hanno indetto una conferenza stampa, per spiegare le motivazioni della corte d’Assise d’Appello di Roma, circa il motivo della riduzione della pena nei confronti di Antonio Ciontoli, padre di Martina e suocero di Marco. Ricordiamo come l’ultima sentenza abbia condannato l’ex militare a ‘soli’ cinque anni di carcere per l’omicidio del ventenne.

Marco Vannini: un delitto controverso

Marco Vannini morì a Ladispoli il 18 Maggio 2015, a causa di un colpo di pistola sparato erroneamente da Antonio Ciontoli. L’omicidio si consumò all’interno della villetta della famiglia Ciontoli.

Abbiamo parlato in precedenza di riduzione di pena nei confronti dell’uomo, ebbene, ricordiamo come in primo grado l’ex militare fosse stato condannato a ben 14 anni di reclusione per omicidio volontario. Per i famigliari di Antonio, i giudici decisero una pena più lieve: solo tre anni per omicidio colposo. Alla fine però, il Ciontoli senior si è visto ridurre la sua condanna di ben nove anni!

Le dichiarazioni di Messina e Miroli

Circa la motivazione della riduzione di pena nei confronti di Antonio Ciontoli, gli avvocati difensori Andrea Miroli e Pietro Messina hanno dichiarato:

‘Siamo qui per chiarire alcuni aspetti di questa vicenda, che sono stati strumentalizzati e in parte alterati da alcuni commenti fatti da televisioni e giornali. Noi siamo qui perché abbiamo la necessità di spiegare la verità dei fatti. Stroncare una vita a 20 anni e terribile e siamo solidali nei confronti della famiglia di Marco Vannini che sta vivendo un danno irreversibile. Ma una tragedia simile l’hanno vissuta e continuano a viverla anche i Ciontoli, proprio per i legami che c’erano con Marco’

I due legali hanno spiegato come i Ciontoli non avrebbero mai desiderato la morte di Marco Vannini e che questa sarebbe la sintesi della Corte d’Appello: non è possibile dimostrare la volontarietà di quanto accaduto. Per i due avvocati la sentenza avrebbe fatto dunque giustizia, in quanto: ‘Non è possibile crocifiggere una persona per un errore’.