Clizia Incorvaia, difesa dalla sorella Micol: “Cattiveria disumana”

Clizia Incorvaia: la sorella Micol la difende dagli attacchi
Clizia Incorvaia

Clizia Incorvaia: la sorella Micol ne prende le parti sui social

È processo contro Clizia Incorvaia. L’ex moglie di Francesco Sarcina si è resa colpevole di affermazioni pesanti contro Andrea Denver dopo essere stata nominata dal modello. Accostato al boss mafioso Buscetta il concorrente è scoppiato in lacrime e, anche se qualcuno nella Casa spezza una lancia in favore dell’influencer, i duri attacchi della rete costringono ora l’intervento di Micol.

Intervenuta sui social, la sorella di Clizia Incorvaia si schiera dalla sua parte, provando a giustificare (per quanto possibile) le esternazioni dell’influencer. Pensa sia necessario difendere da tutte le accuse infondate e le cattiverie irripetibili mosse nei suoi confronti nell’arco delle ultime ore.

Persa la concezione della realtà

Trova allucinante constatare che un modo di dire comunemente utilizzato nell’italiano corrente, quindi a livello internazionale (?), sia stato interpretato come una sorte di lode alle associazioni malavitose. Sentire la gente parlare di provvedimenti seri e di squalifiche la sconvolge.

Sicuramente Clizia Incorvaia ha avuto una reazione spropositata e nessuno lo mette in dubbio, né tanto meno lei. Ma prima di puntare il dito, Micol chiede se sia possibile realizzare un attimo la situazione vissuta. La situazione di cattività forzata in cui sono costretti a vivere. A diretto contatto con la loro anima più profonda, i loro sentimenti, le emozioni, le rabbie represse e le frustrazioni.

Tuttavia, l’intervento di Micol ha fomentato ulteriormente le discussioni. Pertanto è stata chiamata a intervenire nuovamente su determinati punti. Mettere in croce una ragazza, estrapolando da una frase un significato estraneo, rivela secondo lei cattiveria inaudita.

Nella fattispecie, la frase “Sei un Buscetta” è stata maldestramente usata alla pari di “Sei un traditore”. Si rende conto non sia stato il modo più corretto e garbarlo di dichiararlo. Ma è al contempo convinta che non sia affatto un inno alla mafia.

Clizia Incorvaia: convivenza complicata

Sulla convivenza nella casa, si riferiva alle persone con cui magari si eviterebbe di stare insieme nella vita reale. Per così tanto tempo e senza manco la possibilità di intrattenere rapporti con l’esterno. Crede un contesto del genere metterebbe chiunque a dura prova. Tuttavia fa parte del gioco, di cui lei ha consapevolmente scelto di far parte.

Sentire familiari prendere le parti dei gieffini è cosa a cui siamo ormai ben abituati. Questo è però probabilmente uno degli interventi più interessanti perché ben ragionato e comunque in grado di tener presente la versione dei critici. Un’elasticità mentale quantomeno apprezzabile.