Coronavirus, brutale aggressione di un cinese a Milano. Ecco perché

cinese aggredito per coronavirus

Che il Coronavirus faccia paura a tutto il mondo è ormai acclarato. Altrettanto certo è che l’epidemia ha cominciato a diffondersi dalla Cina dove, fino a questo momento, ha causato moltissimi morti. Il virus, però, non fa solo paura ma ha anche creato un razzismo ingiustificato nei confronti di tutti i cinesi che vivono e lavorano all’interno del Bel Paese. L’ultimo episodio di violenza è avvenuto poche ore fa per le strade di Milano.

Cinese aggredito per la strada, sospetto di Coronavirus

Erano da poco trascorse le 21.25 di martedì scorso quando in viale Puglie, a Milano, un cinese che stava rincasando a casa è stato aggredito da un coetaneo extra comunitario. È a quel punto che il giovane egiziano si è rivolto minaccioso verso il ragazzo cinese accusandolo di essere malato di Coronavirus.

L’aggressione verbale è stata seguita da quella fisica vera e propria. Il nord africano, infatti, ha afferrato una bottiglia da un cestino e l’ha lanciata contro il ragazzo cinese dandosi, poi, alla fuga. Tra i due giovani vi è stato, quindi, un inseguimento terminato con una colluttazione. A questo punto l’aggressore ha raccolto una pietra da terra e ha ferito il cinese al volto ferendolo, benché in maniera molto leggera.

L’intervento della polizia e l’arresto

Mentre il cinese appena aggredito inseguiva il suo aggressore nei pressi di Viale Puglia, ha anche provveduto a contattare le forze dell’ordine che si sono prontamente recate sul posto. Individuati i due ragazzi, gli agenti della Polizia di Stato sono intervenuti ed hanno cercato di bloccare il nord africano.

Impresa non semplice dato che l’uomo ha opposto resistenza e si è scagliato contro i due poliziotti. L’intervento, comunque, si è concluso con l’immobilizzazione dell’aggressore da parte della Polizia grazie anche all’ausilio dello spray al peperoncino.

Una volta immobilizzato, l’egiziano è stato arrestato dagli agenti e condotto in commissariato con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Un episodio che non è destinato, purtroppo, a rimanere isolato e che rappresenta una delle conseguenze del Coronavirus. Lo stesso Nicolò, il 17enne di Grado uscito dalla quarantena da pochi giorni, lo ha detto chiaramente “Il vero virus è il razzismo”.