“Potrebbe essere tardi…”: Amadeus, il grido d’allarme del conduttore dei Soliti Ignoti

Amadeus
Amadeus

Amadeus intervistato dal periodico Oggi

Come tutti ben sanno Amadues e i Soliti Ignoti – Il Ritorno si sono presi una pausa in attesa che la situazione torni alla normalità. Infatti da un paio di settimane, dopo la fine delle puntate inedite, nella fascia access prime time di Rai Uno vanno in onda le repliche.

Una circostanza mai accaduta prima ma dettata da quello che sta accadendo in questo ultimo periodo nel nostro Pese. L’emergenza sanitaria Covid-19 ha totalmente rivoluzionato la vita degli italiani e do conseguenza anche la televisione e programmi televisivi.

Il conduttore dei Soliti Ignoti preoccupato

In questi giorni Amadeus è stato raggiunto telefonicamente da Umberto Brindani, direttore del magazine Oggi per fargli una lunga intervista. Al professionista Rai è stato chiesto quando tornerà a lavorare. A quel punto il marito di Giovanna Civitillo ha detto che al momento non lo sanno e ovviamente tutto dipende da quando finirà l’emergenza dovuta al Coronavirus.

Prendendo esempio dalla Cina, è palese che ci vorrà ancora molto tempo per tornare alla normalità. “Mi ricordo che, mentre facevo Sanremo, la mattina guardavo il tg dall’albergo e vedevo loro in condizioni disperate. Erano i primi di febbraio: cominciano a uscirne adesso, dopo ben più di un mese”, ha detto il padrone di casa dei Soliti Ignoti – Il Ritorno.

L’avvertimento della figlia Alice

Intervistato per il periodico Oggi, Amadeus ha parlato anche della primogenita Alice che abita in Spagna e ovviamente si sentono tutti i giorni: “Papà, anche qui stanno chiudendo tutto”. Tutti gli iberici, ma non solo loro, stanno osservando ciò che sta capitando a al nostro Paese e cercano di varare le contromisure.

“La diffusione di questo virus è talmente veloce che se aspetti una settimana potrebbe essere tardi”, ha precisato Amedeo Sebastiani. Quest’ultimo è molto impaurito, quindi ha deciso di bloccare i Soliti Ignoti perché secondo lui la semplice autocertificazione non è per niente sufficiente per garantire la tranquillità di tutto lo studio, delle tante persone che ci lavorano, lui compreso.