Delitto a Roma: 38enne romeno ucciso sulla pista ciclabile del Tevere

Delitto a Roma

Un delitto si è consumato a Roma, precisamente sulla pista ciclabile lungo la banchina del Tevere nei pressi di Ponte Sisto. Un uomo di 38 anni di origine romena è stato aggredito ed ucciso dopo una lite, scoppiata probabilmente per futili motivi.

Il responsabile è stato fermato poco dopo dalle Forze dell’Ordine: si tratta di M.G, il 45enne che fu assolto per l’omicidio dello studente americano che nel mese di luglio 2016 perse la vita nel Tevere, in un punto molto vicino a quello in cui è stato assassinato il romeno.

Delitto sul Tevere: ucciso un senzatetto

Nella giornata di giovedì 7 maggio, a Roma si è consumato un delitto. Un uomo senza fissa dimora di 38 anni è stato brutalmente aggredito e ha trovato la morte. A dare l’allarme, alcune persone che passeggiavano nella zona.

Chi transitava sulla pista ciclabile si è trovato davanti ad una scena macabra. La vittima giaceva a terra con evidenti ferite alle mani e al volto. Immediato l’intervento delle Autorità, che non ci hanno messo molto a risalire all’esecutore del delitto. Dalle prime ricostruzioni fornite dai testimoni oculati, pare che il romeno e il suo aggressore stessero discutendo animatamente. Poi, all’improvviso, il 38enne si sarebbe accasciato a terra, senza dare più segni di vita. Il suo omicida invece, si è allontanato rapidamente dal luogo.

L’aggressore era stato assolto da un altro omicidio

Le Autorità hanno rintracciato l’omicida. Si tratta di M. G., un 45enne romano che aveva avuto problemi giudiziari già in passato. L’uomo infatti, nel mese di giugno scorso fu sospettato di essere il responsabile della morte dello studente americano Beau Solomon. Il ragazzo di soli diciannove anni perse la vita nel Tevere a luglio 2016, tra l’altro proprio nella zona in cui si è consumato il delitto del 38enne romeno. M.G. però, fu assolto dall’accusa di omicidio dello studente americano.

Stando alle prime ricostruzioni, il 45enne che si è macchiato del delitto del senzatetto romano sulle sponde del Tevere, si sarebbe allontanato di tutta fretta, lasciando la sua vittima riversa a terra. Grazie alle precise indicazioni dei testimoni presenti, le Forze dell’Ordine sono riuscite a fermare l’assassino, che aveva al guinzaglio un cane di razza Labrador. Le accuse sono gravissime: si parla infatti di omicidio volontario. Ancora ignota la causa del furibondo litigio che è degenerato. Sembra però che la lite sia scoppiata per futili motivi. Non si esclude che ora possa essere rispolverata anche la precedente vicenda dello studente americano per verificare che il 45enne ne sia realmente estraneo. Si attendono dunque aggiornamenti.