Suicidio Michela Deriu, la sorella: ‘Voi benpensanti non giudicate’

Michela Deriu
Michela Deriu

Manuela, sorella di Michela Deriu, ha scritto un post contro coloro che definisce “benpensanti dei social” sul suo blog personale, chiedendo loro di non giudicare. Il suicidio di Michela, barista di Porto Torres, avvenne nel novembre del 2017, presso l’abitazione di un’amica a La Maddalena. Aveva solo 22 anni. Manuela ha scritto precisamente: “Voglio precisare che si tratterebbe di Revenge Porn a tutti gli effetti, ma la norma non è retroattiva, vale dal momento in cui è stata emanata, cioè lo scorso anno”.

Precisiamo che lo sfogo della ragazza riguarda il procedimento penale iniziato lo scorso 8 ottobre. In tale contesto il pm ha escluso possa essere dimostrabile un collegamento tra la diffusione di un video porno, per Miche avrebbe ricevuto ricatti, e il suicidio della giovane.

Michela Deriu: lo sfogo della sorella

Sempre nel suo blog, chiamato Misa, come il nomignolo che Michela Deriu usava nella pagina personale su Facebook, sua sorella Manuela ha evidenziato: ” Quindi i reati avvenuti prima vengono trattati con la normativa vigente al momento del reato, non con quella attuale del processo, e nel nostro caso, appunto, si tratta di pura e semplice diffamazione, in pratica. Il danno oltre la beffa”.

Manuela ha voluto inviare un messaggio verso coloro che sono soliti riempire le bacheche dei social network con il solo fine di giudicare e dire “bastava non fare la vittima. Peggio per te”. Riguardo il video hard reso noto, la sorella di Michela Deriu ha riservato un commento molto severo: “”Io so il peso che ha avuto. Così come so il pensiero di tanti e infatti, ancora, si vedono commenti della serie: ‘dopotutto si è fatta riprendere lei'”.

Il messaggio ai “benpensanti”

Il messaggio di Manuela va avanti in questo modo: “E sappiate, cari benpensanti, che anche voi siete colpevoli”. Secondo la sorella di Michela Deriu, anche loro avrebbero la loro parte in quanto accaduto. La ragazza scrive nel post: “Nella nostra pseudo, finta libera società evoluta, vegana, etica e tecnologica, è sempre colpa della vittima”.

La richiesta del pm

Come leggiamo da Today, in diversi messaggi acquisiti in seguito dalle forze dell’ordine, Michela Deriu avrebbe parlato di immagini che la ritraevano mentre consumava un rapporto intimo. Tali immagini sarebbero state rese note a una moltitudine di soggetti.

Nonostante tutto, L’Unione Sarda informa come il pm abbia chiesto al gup di Tempio, Caterina Interlandi, che Roberto Costantino Perantoni (29 anni) e Mirko Campus (24), entrambi di Porto Torres, siano prosciolti dal caso riguardante il suicidio di Michela Deriu. Secondo il pm ci sarebbero tuttavia elementi validi per procedere nei confronti degli indagati per diffamazione aggravata.