Marcello Sarandrea nel Guinness World Record: 222 km senza toccare il manubrio!!!

tricker_250Ci sono volute più di tre ore, ma ne è valsa la pena.
Lo scorso 6 marzo, durante il Motodays di Roma, Marcello Sarandrea è entrato nel Guinness World Record riuscendo a percorrere 222 km in moto guidando senza mai toccare il manubrio, indirizzando il mezzo con il solo spostamento del corpo. Un esercizio difficile che richiede una grande preparazione dell’atleta e del mezzo, che deve essere bilanciato in modo ottimale per non ostacolare l’impresa.

A verificare e certificare l’esito della gara, era presente Lorenzo Veltri, giudice ufficiale della società che cura i Guinness World Record, noto per le partecipazioni nel programma televisivo su Canale 5 che quest’anno è stato condotto da Gerry Scotti.

Il precedente record apparteneva al colombiano Manrique Seaz Cruz, che nel 2001 aveva coperto la distanza di 213 km.

Le regole erano semplici:

  • non si può toccare il manubrio
  • non si possono mettere i piedi a terra
  • la moto deve essere un modello di serie, che possa circolare liberamente e non deve presentare modifiche, eccetto per la manopola dell’acceleratore, che può essere spostata liberamente dove è più comoda.

Le regole erano semplici, eseguire la prova molto meno.

Il tracciato, lungo 1.234 metri, è stato preparato intorno ai padiglioni della Fiera di Roma e la moto, scelta da Marcello Sarandrea e il suo FGA Racing Team, è una Yamaha Tricker 250.

Il pilota romano ha percorso 180 giri del circuito, percorrendo così la distanza di 222 km, con un rifornimento in movimento in stile aeronautico.

Visibilmente soddisfatto del risultato ottenuto Marcello Sarandrea ha dichiarato che “E’ andato tutto secondo i piani. Si tratta di un risultato che premia gli sforzi di tutto il team. I momenti più difficili, come sapevamo, riguardavano il rifornimento di benzina, effettuato con una tanica speciale che ha evitato fuoriuscite di carburante durante l’operazione. Per tutta la durata della prova ho dovuto far attenzione alle raffiche di vento che sul rettilineo rendevano difficile la marcia, facendo piegare la moto. Grazie anche all’incitamento del pubblico, ho tenuto duro ed alla fine abbiamo porto in porto il nostro obiettivo”.

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La mezzo scelta come detto è una Yamaha Tricker 250, che al primo sguardo sembra un’incrocio tra una mountain bike e una moto . In produzione dal 2005 al 2013, il monocilindrico quattro tempi da 249cc, è rimasta una moto di nicchia per gli appassionati di trial e motoalpinismo. Facile da guidare e con bassi consumi, la strumentazione ridotta all’essenziale, la Tricker è stata progettata per essere semplice, ma con un design ricercato. È perfetta per chi si avvicina al mondo delle due ruote, quelle che hanno anche cambio e frizione però.

Ancora oggi, a 10 anni dall’arrivo nelle concessionarie e 2 da quando non viene più prodotta, la Yamaha Tricker 250 è molto ricercata nel mercato dell’usato; questo perché è una moto personalizzabile con tanti accessori, come le leve del freno a due dita di provenienza bmx, i paramani e i vari accessori in carbonio. Questa moto è scelta anche dagli appassionati di freestyle, che nelle manifestazioni dedicate, si cimentano in evoluzioni tipiche delle bmx e del trial. Maggiori informazioni sugli accessori per la Yamaha Tricker 250 sono disponibili in rete, in particolare ci sentiamo di consigliarvi di OmniaRacing, esperto nel settore 2 ruote.