Finalmente dopo mesi di attesa la quota 100 (ed il pacchetto pensioni in generale) ed il reddito di cittadinanza sono ‘nero su bianco’. Ecco beneficiari e grandi esclusi.
Pensioni con quota 100: i paletti/requisiti
Per accedere alla pensione anticipata con quota 100 serviranno almeno 38 anni di contributi versati e almeno 62 anni d’età: i due paletti sono imprescindibili. Ma cosa è possibile fare e cosa invece no?
-
- È possibile cumulare periodi assicurativi presenti su più gestioni;
- La pensione è cumulabile solo con redditi da lavoro occasionale (non più di 5.000 euro annui). Infatti uno dei principali obiettivi è il ricambio generazionale: fuori gli anziani, dentro i giovani;
- I dipendenti pubblici devono dare un preavviso di 6 mesi;
- È possibile usufruire del riscatto agevolato della laurea per gli under 45.
Pensioni quota 100: ecco chi ‘resta al palo’
La quota 100 non è una misura che va bene per tutti. Taglia fuori i più ‘deboli’, le donne e i lavoratori (soprattutto del sud) che non raggiungono i 38 anni di contributi richiesti. Taglia miserabilmente fuori i precoci che nonostante abbiano alle spalle 41 anni di contributi non potranno andare in pensione in anticipo perché sono ‘giovani’ e non hanno ancora compiuto i 62 anni. Taglia fuori gli esodati che non hanno più reddito né pensione e che non hanno, essendo senza lavoro da anni, nessun modo per arrivare ai 38 anni di contributi. Sono esclusi dalla quota 100 anche i lavoratori in Isopensione (prestazioni in essere o erogate).
Pensioni 2019, quota 100: in quiescenza dai 59 anni
Quota 100 è una misura pensionistica che aiuterà certamente una parte di lavoratori. Alcuni potranno perfino anticipare l’uscita di 3 anni rispetto al raggiungimento di quota 100 perché usufruiranno dei fondi bilaterali per il ricambio generazionale. In pratica si potrà andare in pensione a 59 anni a patto che ci sia un’assunzione.