Giobbe Covatta contro la chiusura dei porti e le scelte di Matteo Salvini: “E’ una vergogna…”

Salvini
Covatta e le critiche a Salvini

In una recente intervista a Giobbe Covatta, il comico si sbottona circa il spensero su Matteo Salvini e le decisioni in merito al tema Immigrazione. Ecco cosa ha raccontato il comico

Al coro #portiaperti di aggrega anche Giobbe Covatta, che critica Matteo Salvini e la politi anti migranti. Poche settimane fa, lo scrittore è stato intervistato da l’Espresso e ha rivelato la sua opinione in merito al tema migranti come han fatto alcuni dei suoi colleghi, Leo Gullotta, Erri De Luca, etc,

Covatta, pro porti aperti per i migranti

Nell’intervista pubblicata qualche settimana fa dall’Espresso, si parla anche di Matteo Salvini e dei migranti, tema molto caro al comico Giobbe Covatta. Alla domanda del giornalista su cosa pensa Covatta dell’immigrazione, il comico ha risposto che oggi si usi troppo spesso il termine “invasioni” impropriamente:

In tutta l’Europa i rifugiati sono il 6 per cento, e in Italia il numero è ancora più ridicolo (2,4 per cento secondo l’Unhcr, ndr). Sarebbe bello piuttosto raccontare qualcosa sulle persone che vengono da noi.

Lo scrittore comico ritiene che ci sia un’ignoranza dilagante sul tema stesso e sulle ragioni che spesso muovono queste persone a fare viaggi verso la morte quasi certa. Covatta ha dato anche la sua opinione sulle Ong e a Salvini che le ritiene delle “vicescafisti” risponde:

Come si fa a chiamare vicescafista un volontario che salva vite? Quante condanne hanno avuto le Ong? Nemmeno una. Se qualcuno ci marcia è nelle istituzioni, non certo nelle Ong. Magari i farabutti ci sono, ma in accordo col ministero degli Interni!

Insomma, Covatto ha scagliato una frecciatina ben mirata ma anche aggiunto per delineare il suo intervento:Basta seguire il corso del denaro per trovare il figlio di puttana che sta rubando. Qualcosa che mi puzza nel mondo del volontariato l’ho anche trovato e ho anche detto quello che dovevo dire a chi mi puzzava. Ma non mi viene assolutamente voglia di generalizzare.

Da terra di accoglienza a terra di discriminazione

Giobbe è fortemente sconfortato da quello che è diventata l’Italia oggi e non condivide le idee del Nuovo Governo ma crede che la nazione sia diventata fredda e contraria al principio di accoglienza per una campagna informativa distorta:

«Penso sia colpa dell’informazione distorta, ma non quella ufficiale. Parlo di quella boschiva, quella su internet.”

L’unico modo per sconfiggere questa ondata di razzismo dilagante è per Covatta comunicare, dialogare, aprirsi a nuove storie. Ma sul caso Aquarius non può che esprimersi in maniera del tutto negativa contro Salvini:

«Mi vergogno come un ladro. Mi mette a disagio pensare che il mio Paese possa fare cose del genere. Il comportamento di chi non fa entrare navi in Italia con 130 bambini a bordo è grave quanto quello di chi va in Africa a commettere atti di pedofilia. Eventuali critiche all’Europa sulla gestione delle migrazioni non possono passare sulla loro pelle di quelle persone».

Alla domanda del giornalista se Covatta teme le politiche migratorie del Nuovo Governo, Covatta non può che rispondere affermativamente:

«Mi preoccupano, in effetti. Mi spaventa l’idea che il popolo condivida certe posizioni. Non perché penso che possa succedere qualcosa a me in particolare, ma perché mi spaventa l’idea che possiamo finire a vivere in un paese fascista. Mi spaventa che qualcuno possa decidere chi può e chi non può stare in Italia e avere diritti. Nessun eletto dovrebbe arrogarsi questo tipo di scelte».